I 5 TEMI

L’Archivio delle Mani Maestre è un laboratorio di ricerca rivolto al futuro. Per questo l’attività del comitato tecnico scientifico è costantemente focalizzata a intercettare cambiamenti e trasformazioni dell’artigianalità artistica che da secoli contraddistingue l’eccellenza italiana. Si sono pertanto individuate cinque direttrici, partendo dalla capacità realizzativa di artigiani artisti, sino all’eccellenza nell’uso e interpretazione delle tecnologie. Una menzione particolare va data alla sensibilità ecologica, con un presidio rivolto alle tecniche del riuso e riciclo.

La scelta di raccogliere il maggior numero di calchi in gesso degli artigiani-artisti del territorio, con incursioni nelle eccellenze italiane tenendo presenti i criteri di selezione precedentemente individuati, ha come obiettivo quello di rinsaldare  il senso di comunità e di appartenenza. È un omaggio ed un invito a percorrere la strada del fare.

Le mani di artisti famosi per arricchire il progetto con linguaggi diversi e storie importanti. E’ il desiderio di ricollegare il fare artigianale con la creatività propria dell’arte.

Siamo andati alla ricerca di alcune delle aziende che hanno contribuito a rendere l’Italia il luogo della grande bellezza puntando i riflettori sulla loro longevità. Ci sembra molto importante l’opportunità di testimoniare storie secolari.

Abbiamo coinvolto Maddalena Vantaggi designer e docente del Corso di Laurea Specialistico in Product Design Sostenibile-Perugia, il primo offerto da una Accademia di Belle Arti in Italia. Con Lei stiamo individuando le mani che possano rappresentare in maniera più simbolica possibile sia il percorso del riciclo e del riuso creativo dei materiali sia quello delle nuove tecnologie per la lavorazione di materiali tradizionali.

È fondamentale, nello spirito del progetto, rivolgere l’attenzione dell’Archivio al futuro, verso cioè quelle mani e menti capaci di individuare il valore dell’umano in un contesto di tecnologie innovative, convinti che l’intelligenza si esprima attraverso l’arte e, proprio per questo, possa dirsi “artificiale”.